Aggiornamento di Gennaio 2018: l’articolo qui sotto non basandosi su alcun test vero e proprio non è da considerarsi attendibile. Molto più plausibile la spiegazione data da Paolo Attivissimo nei primi paragrafi di un articolo sul suo blog: Facebook vi classifica in 52.000 categorie.
Libera traduzione dell’articolo di Damian Le Nouaille su Medium.com
Alcune settimane fa ho notato un annuncio (post sponsorizzato) su Instagram che mi ha molto sorpreso. Pubblicizzava un prodotto che non avevo mai cercato su Google, condiviso un link, messo Mi piace o discusso su qualunque social network ne via messaggio privato. Ho avuto un brutto presentimento: l’unica volta che l’ho menzionato era durante una discussione casuale con alcuni amici al bar. E l’unico modo per Instagram di saperlo era di ascoltare le mie conversazioni tramite il microfono del telefono.
Per fugare ogni dubbio settimana scorsa ho fatto un esperimento per confermare questa tesi, ed il risultato è spaventoso come puoi immaginare.
Contesto
Io parlo spagnolo, francese ed inglese. Abitualmente mischio queste tre lingue: il mio coninquilino è argentino, la mia famiglia parla prevalentemente spagnolo, i miei colleghi ed amici parlano francese, ed uso l’inglese per tutto il resto. È importante comprendere il contesto per farti capire quanto la tecnologia è parte di questo esperimento.
Esperimento
Ero in spagna con la mia famiglia e siamo andati a fare un’escursione in montagna: dalle 7 alle 15, a 2300m di altitudine, copertura 3G parziale, telefono (iPhone 7 Plus, modalità basso consumo) nello zaino.
Ad un certo punto mi sono messo a parlare con mio cugino (in spagnolo) a proposito di un prodotto che vorrei comprare: un micro proiettore portatile connesso via Bluetooth per condividere su un qualunque muro i video dal mio smartphone.
Sarebbe fantastico poter condividere i video della nostra cammminata con quelli che non sono venuti su una parete.
E mio cugino risoponde che un prodotto del genere esiste già e che dovremmo provarlo.
È stata una chiacchierata di cinque minuti. Poi siamo passati ad altri argomenti. È stata un’escursione di sei ore ed abbiamo avuto molte altre conversazioni. Ma quella del micro proiettore è stata l’unica riferita ad un prodotto specifico.
Risultato
Non ho più pensato alla discussione e sono tornato a casa. La mattina dopo vado a sfogliare il mio Instagram e, indovina, un annuncio che pubblicizza un micro proiettore proprio come quello che cercavo è comparso sul mio feed. Esattamente quello che stavo cercando:
Ricordati il contesto: 2300m di quota e copertura 3G parziale, modalità basso consumo, diverse chiacchiere con cinque amici, alcune in francese ed altre in spagnolo.
Per favore, Instagram, spiegami come fai a farlo. Sono uno sviluppatore, conosco iOS e come funzionano le reti, e sono molto curioso sulle tecnologie che stai usando.
Conclusioni
Le mie impostazioni di privacy di iOS “Privacy” erano queste:
La mia prima conclusione più ovvia è che Instagram registra le tue conversazioni quando l’applicazione è in background. Il flusso audio viene trascritto in testo sul telefono (offline), e ne vengono estratti alcuni campioni (sempre offline). Il risultato finale è probabilmente più piccolo e può quindi essere inviato via rete 3G. Considerando che parlavo sia in francese che in spagnolo devono avere delle librerie per rilevare la lingua e trascrivere di conseguenza. Magari per questo che l’app è 77Mb?
Durante l’escursione mi ricordo di aver provato a chiamare qualcuno con WhatsApp e la qualità audio era talmente scarsa che ho dovuto scrivere un messaggio di testo. Lo scrivo per spiegare il motivo per cui Instagram non avrebbe potuto inviare l’aiudio completo di tutte le conversazioni via 3G.
Oppure: l’audio viene memorizzato sul telefono in blocchi e poi sincronizzato in background sui loro server quando la rete è migliore (tre ore dopo l’escursione).
In ogni caso: Instagram usa il microfono per registrare quello che ti succede. Oggi ne sono certo al 100%.
Siamo fregati
Gente, lo so cosa sta succedendo. Non sono un ragazzino e so che la maggior parte delle grosse compagnie fanno cose folli con le nostre informazioni al giorno d’oggi. Ma stiamo parlando di analisi in (quasi) tempo reale delle nostre conversazioni private, senza nessun avviso esplicito. O per lo meno non ho visto nessun documento legale che dice che Instagram ha il permesso di usare il microfono del mio smartphone per ascoltare, a tempo pieno, le mie conversazioni. Se hai altri riferimenti di questo comportamento (come ad esempio questo articolo, in inglese), fammi sapere.
Per il momento togli il permesso ad Instagram di accedere al microfono, ed abilitalo solo quando necessario.
Note del traduttore
Anche per Android il microfono è abilitato in modo predefinito, probabilmente per le Instragram stories. Anche se siete assidui utilizzatori di questa funzionalità il consiglio è di disabilitare il permesso ed abilitarlo solo durante la registrazione.
Ieri sera stavo parlando con mia moglie della giornata trascorsa.. ad un certo punto della conversazione parlavamo di un gelato, di una marca specifica. In quel momento mia moglie stava usando instagram e dopo 4-5 scroll di post appare il gelato di cui stavamo parlando in tutto il suo splendore. Non era il post di un account seguito, bensí uno di quelli sponsorizzati. Eravamo allibiti, immediatamente abbiamo cercato nelle configurazioni del telefono e scopriamo che instagram ha l’accesso al microfono!
Sembra assurdo, ma stiamo pagando un caro prezzo per l’utilizzo “gratuito” dei social network. Mi chiedo se vale la pena vendere la propria privacy, essere spiati, per due cavolo di immagini condivise da altre persone.. certo che no!
Sembra che appiccicare un bollino sulla webcam del portatile, disabilitare l’uso del microfono o altre precauzioni simili sia da paranoici, peró é la dura realtà e occorre proteggersi e soprattutto divulgare queste tipo di informazioni.
Il grande fratello é arrivato!