Aiuta le persone a cui vuoi bene ad uscire da Facebook

Questo articolo è una libera traduzione dell’articolo del 2015 (aggiornato nel 2017) di Salim Virani dal titolo Get your loved ones off Facebook. L’articolo originale è molto dettagliato, cercherò di tradurlo nel modo migliore possibile ma abbiate pazienza se c’è qualche refuso perché non è il mio lavoro. Potete comunque segnalarmi eventuali errori e sarò felice di correggerli.

Ho voluto fare questa traduzione perché mi ricordo agli albori italiani di Facebook che un mio contatto aveva notato come la diffusione del social network nel nostro paese avesse (ovviamente) ricevuto un’impennata dopo l’introduzione della lingua italiana. Traducendo questo testo in Italiano spero che possa rendere più gente consapevole di cosa significa utilizzare questo strumento. È a tratti un po’ ridondante e molto allarmante, ma credo possa dare una chiara visione di quello che Facebook conosce di noi e come lo usa (o potrebbe usarlo).

La lettura richiede circa venti minuti. Prendetevi il tempo, probabilmente ne vale la pena.

Ho scritto queste righe per i miei amici e per la mia famiglia, per spiegare loro perché gli ultimi aggiornamenti dei termini della privacy di Facebook sono realmente dannosi. Spero possa aiutare altri. Referenze esterne – e passaggi per una cancellazione corretta – in fondo.

Aggiornamento 2017: molti dei timori si sono dimostrati fondati. Facebook rimane determinata nel suo schema di disprezzo dei suoi utenti. Ho aggiornato l’articolo con altri argomenti e link.

“Ah si, avrei voluto chiederti perché ti stai cancellando da Facebook”, è la colpevole e riluttante domanda che mi viene posta di frequente negli ultimi tempi. Come se sapessimo che Facebook è dannoso, ma non vorremmo davvero sapere perché.

Sono stato un forte sostenitore di Facebook – uno dei primi utenti tra i miei amici che sosteneva come fosse un modo fantastico di restare in contatto, nel lontano 2006. Ho fatto iscrivere mia mamma e i miei fratelli, e circa altre venti persone. Ho persino insegnato a fare marketing con Facebook in uno dei più grandi progetti di educazione tecnologica nel regno unito, Digital Business Academy. Sono un appassionato di tecnologia ed un pubblicitario – quindi posso comprenderne le implicazioni – ma fino ad ora non mi avevano preoccupato. Sono sempre stato piuttosto sprezzante verso chi era timoroso per dubbi sulla privacy.

Giusto per curiosità…

Nelle vacanze 2014/2015 ho pensato di prendermi qualche minuto per dare un occhio al prossimo cambio di politica sulla privacy di Facebook, con un prudente approccio “cosa succederebbe se…”. Con in cima alla lista le nostre informazioni finanziarie ed i nostri spostamenti, c’erano motivi di preoccupazione. Alla fine quello di cui sospettavo era già successo due anni prima, già nel 2011! Quei pochi minuti iniziali di curiosità diventarono alcuni giorni di ricerca e lettura. Ho confutato molte ipotesi che mi ero fatto che si potevano giustificare come sviste – tecnicamente plausibili o tecnicamente svogliati. Dopotutto sono anche io un fondatore di startup, e so quanto può essere complicata la tecnologia. Per esempio la miriade di permessi che richiede l’app Facebook per Android sono per via di limitazioni tecniche del sistema operativo. Ma c’erano comunque molte riserve sulla privacy, ma consideravo queste azioni come tecniche standard di marketing dei dati.

Con le ultime modifiche di politica della privacy del 30 gennaio 2015 mi sono spaventato.

Facebook è sempre stata leggermente la peggiore tra tutte le aziende tecnologiche con regole ingannevoli ma ora fa un gioco a parte. Uscirne non è solamente necessario per proteggere te stesso, è necessario per proteggere anche i tuoi amici e la tua famiglia. Potrebbe essere il punto di non ritorno – ma non è mai troppo tardi per riprendere il controllo.

Una breve lista di abitudini di Facebook

Non è solo quello che Facebook dice che prende da te e dalle tue informazioni, sono tutte le cose che non dice, e fa comunque grazie a scappatoie create apposta nei loro Termini di Servizio e di come senza grossi problemi si rimangiano la parola. Non dobbiamo nemmeno più cliccare “Sono d’accordo”. Loro cambiano semplicemente la politica della privacy, e se tu resti su Facebook significa che sei d’accordo. Ops!

Facebook non custodisce nessuna delle tue informazioni al sicuro o anonime, non importa quanto tu restringa le tue impostazioni della privacy. Sono tutte bufale. Ci sono serie falle nella riservatezza, come vendere le tue preferenze sui prodotti ai pubblicitari e ai politici, tracciare tutto quello che leggi su internet, oppure raccogliere informazioni tra tuoi amici per apprendere qualcosa di privato su di te – nessuna di queste falle nella privacy hanno un’opzione che si possa disabilitare. Ancora peggio, Facebook fa queste attività senza nemmeno fartelo sapere, o mostrandoti il danno se richiesto.

Facebook fornisce le tue informazioni a “terze parti” in base all’uso delle app, e dicono che sei tu a farlo, non loro. Ogni volta che usi un’app collegata a Facebook, stai consentendo a Facebook di eludere le proprie regole sulla privacy con te ed i tuoi amici. È come quando mio fratello mi faceva dare pugni a me stesso e poi mi chiedeva “perché ti stai dando dei pugni?” E poi diceva a nostra madre che non era colpa sua.

Ho scavato. Ho scoperto tutto lo spionaggio fatto da Facebook – che ho verificato due volte con articoli da fonti altamente attendibili e studi accademici verificati meticolosamente. (Tutti i collegamenti sono nella sezione Fonti in fondo all’articolo.)

Messe tutte insieme sembrano delle cavolate!

“Non ho niente da nascondere”

Molte persone non sono preoccupate di tutto questo, pensando di non aver niente da nascondere. Perché dovrebbero preoccuparsi di una persona insignificante come me? Perché mi dovrei preoccupare se non faccio niente di male?

La famosa storia dell’adolescente incinta la cui situazione è stata resa pubblica dalla catena Target, dopo che hanno scandagliato i suoi acquisti – borse più grandi, pastiglie per il mal di testa, fazzoletti – e le hanno inviato un messaggio pubblicitario di “congratulazioni”, che però è arrivato al padre! Ops!

Fanno la stessa cosa con te, e le informazioni vengono offerte a qualunque compagnia senza il tuo controllo. E questo si traduce in diversi modi in cui le tue informazioni possono rivelare qualcosa su di te a persone che tu non vorresti le venissero a sapere.

Uno dei problemi più ovvi riguarda le compagnie assicurative. Le informazioni che raccolgono su di te vengono analizzate per predire il tuo futuro. Cosa ne pensi se ti venisse negata un’assicurazione sulla vita perché un algoritmo ha erroneamente previsto che tu stavi iniziando a farti visitare da un cardiologo?

Cosa succederebbe se il tuo datore di lavoro attuale, o potenziale tale, sapesse che tu potresti essere incinta?

Vorresti che il tuo capo sapesse quando non sei veramente a casa malato, o stai invece cercando un altro lavoro?

Vorresti che altri sapessero che stai avendo problemi a pagare il tuo mutuo? Se stai vendendo casa i compratori potrebbero sapere di avere il coltello dalla parte del manico.

Non confondere riservatezza con segretezza. So quello che fai in bagno, anche se hai la porta chiusa. Questo perché vuoi riservatezza, non segretezza. (Da: Non ho niente da nascondere. Perché dovrei preoccuparmi della mia privacy?)

Sebbene molti di noi pensano di non avere niente da nascondere, tutti affrontiamo situazioni dove abbiamo bisogno di mantenere segrete alcune cose, almeno per un lasso di tempo. Ma ci stiamo rinunciando – e per cosa?

Dai termini di servizio (non le politiche sulla privacy – lo vedi cosa fanno?):

Tu ci dai il permesso di usare il tuo nome, immagine di profilo, contenuti ed informazioni in associazione con contenuti commerciali, sponsorizzati o correlati (come ad esempio un marchio che ti piace), offerti o elaborati da noi.

E più avanti:

Con “informazioni” intendiamo fatti ed altre informazioni su di te, incluse azioni eseguite da utenti e non utenti che interagiscono con Facebook.

Quindi questo include tutto quello che raccolgono su di te e non ti dicono. Tutto quello che leggi online, tutto quello che qualcuno pubblica su di te, tutte le tue transazioni finanziarie private.

E le tue informazioni vengono combinate con quelle dei tuoi amici per rendere questi modelli più accurati. Non riguarda solo te e le tue informazioni ma cosa viene fatto quando tutto questo viene messo insieme.

Anche se il problema qui non è quello che dobbiamo nascondere, è mantenere un diritto importante della nostra libertà – che è il diritto alla privacy.

L’articolo 12 della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo dichiara:

Nessun individuo potrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, né a lesioni del suo onore e della sua reputazione. Ogni individuo ha diritto ad essere tutelato dalla legge contro tali interferenze o lesioni.

Abbiamo il diritto di parola su come le informazioni su di noi vengono usate. Ma usando Facebook, stiamo volontariamente rinunciando a questo diritto, non solo per noi ma per i nostri amici e familiari!

Se hai mai ammesso qualcosa di illegale in un messaggio privato di Facebook, o anche menzionato il tuo supporto per una causa politica, potranno essere usati contro di te in futuro, specialmente dal governo di un’altra nazione. Potresti venire arrestato per essere nel posto sbagliato al momento sbagliato, oppure fermato per un controllo in aeroporto un giorno, poi finire in galera perché hai rivelato di aver fatto qualcosa che quel governo considera illegale, cinque anni fa. Un comico di New York si è visto la squadra speciale della polizia irrompere in casa per una pubblicazione umoristica. L’applicazione della legge può agire per errore, e tu gli stai dando più potere e più occasioni di sbagliare. Stai caricando la pistola, la stai putando alla tua testa, e la stai dando in mano a qualunque forza con il grilletto facile che voglia comprare le informazioni su di te.

Non c’è bisogno di parlare per ipotesi sulla sorveglianza governativa. Uno dei primi investitori di Facebook di nome Greylock ha connessioni con una società di investimento della CIA chiamata In-Q-Tel. Secondo il loro sito web, il loro lavoro è “identificare tecnologie all’avanguardia per aiutare la CIA e le altre unità investigative del governo nel compiere le loro missioni”. E se non ti è arrivata voce – i dati di Facebook sono finiti nel progetto PRISM.

Mediatori di informazioni

Come spiegherò più avanti, la maggior parte di queste informazioni riesce comunque ad arrivare al pubblico. Non sono necessari programmi di sorveglianza dell’NSA perché le società di marketing deanonimizzano tutte le informazioni su di te per venderle e rivenderle. Tutto questo viene fatto sistematicamente ed automaticamente. C’è un’industria che ci gravita intorno. Ci sono mercati dove comprare e vendere informazioni sui consumatori, in origine nate intorno ad agenzie di credito e compagnie di marketing di posta, cresciuti poi con l’industria delle toolbar per browser quando Internet Explorer era in voga – ed ora sono piene di informazioni mai come prima. Un esempio recente è RapLeaf che raccoglieva e rilasciava informazioni che consentivano l’identificazione personale, inclusi gli identificativi di Facebook e MySpace. Hanno smesso queste pratiche dopo feroci controversie, ma oramai il danno era fatto, c’erano già altre società che sono riuscite a sfuggire alla gogna mediatica riuscendo a perseverare nelle loro attività. Non riguarda il modo in cui gli inserzionisti ti veicolano gli annunci, ma il fatto che le informazioni su di te vengono comprate e vendute per sperimentare.

Dove potrai viaggiare nel futuro? Ti fidi della loro applicazione della legge, con tutte queste informazioni su di te? Perché le stanno comprando.

Aggiornamento 2017: Facebook ha annunciato di aver fatto squadra con quattro delle maggiori società di mediazione di informazioni.

Intercettazione delle tue comunicazioni

Il problema è che non servono teorie di cospirazione per essere preoccupato. Mark Zuckerberg stesso ha detto più volte in pubblico ai suoi investitori che le sue intenzioni sono:

  1. Essere l’uomo di mezzo in tutte le comunicazioni personali.
    Per questo motivo hanno sviluppato Messenger e acquistato WhatsApp, ma non dimentichiamo che hanno provato anche di peggio. Quando hanno inventato le email di Facebook si stavano approfittando degli utenti che sincronizzavano i loro contatti Facebook. Hanno fatto in modo che l’indirizzo @facebook.com fosse quello predefinito per tutti. Perché? Così i tuoi amici ti avrebbero scritto al tuo indirizzo @facebook.com invece del tuo indirizzo abituale, e loro sarebbero stati in grado di leggere anche le tue email.
  2. Rendere le comunicazioni personali pubbliche, col tempo.
    Per questo motivo hanno lentamente cambiato le impostazioni della privacy a pubbliche, fatto in modo che le impostazioni sulla privacy fossero più complicate da usare, ed ora fanno finta che il loro assistente alla privacy cambierà le cose.

In realtà ci sono molte falle nella riservatezza che tu non puoi disattivare, come consentire agli inserzionisti di utilizzare i tuoi mi piace con i tuoi amici, disabilitare quello che registrano quando tu navighi normalmente in internet, o negare a Facebook la possibilità di raccogliere informazioni su di te. Non puoi disattivare niente di tutto ciò!

Facebook non ti consente di condividere quello che vuoi

Anche se non hai niente da nascondere ti devi preoccupare dell’opposto, cosa Facebook sceglie di nascondere che tu vorresti venisse invece condiviso. Ti filtrano.

“Ti volevo chiedere come mai vuoi cancellarti” di solito viene chiesto dopo qualcosa tipo “non hai visto il mio post di settimana scorsa?”

Se ti è mai capitato di avere una conversazione simile avrai notato che c’è una forte discrepanza tra quello che ti aspetti quando comunichi su Facebook e quello che accade nella realtà. In breve Facebook filtra i post in base al fatto che la gente userà di più Facebook se vede o non vede determinati contenuti.

Sembra che Facebook sia il solo modo di rimanere in contatto, tramite foto e commenti. È come se ci fossero tutti lì e hai un’ottima panoramica sulle vite dei tuoi contatti.

In realtà buona parte dei tuoi post non vengono visti da nessuno! E tu ti perdi quelli degli altri. E anche se ti arrivano aggiornamenti continui dei tuoi amici non significa che loro ricevano i tuoi.

Anche i messaggi privati fanno schifo. Quanti messaggi Facebook invii che non ricevono mai risposta? A quanti messaggi Facebook ti dimentichi di rispondere, o te li perdi del tutto? È questo il modo in cui vuoi trattare i tuoi amici?

Facebook è una modalità davvero inaffidabile di rimanere in contatto.

Nell’ultimo mese ho semplicemente smesso di usare Facebook, ed è successo qualcosa di affascinante: la gente mi ha telefonato, ed abbiamo fatto due chiacchiere vere. La mia famiglia è più in contatto. Mio fratello mi ha inviato un’email con qualche sua notizia, qualche amico si è fatto vivo per salutare.

È stato, per così dire, socializzare.

Censura politica

Facebook blocca i post in base a contenuti politici che non gradisce. Hanno bloccato post riguardanti Fergusson ed altre proteste politiche. Quando Zuckerberg si è presumibilmente alterato ed ha bandito la parola “privacy” dalle riunioni di Facebook venne bloccata anche nei post su Facebook. Ricevevi un messaggio generico di “contenuto non appropriato”. Ah, si. Inappropriato per chi?

Non dovremmo comunque essere sorpresi. Facebook non è una piattaforma neutrale – dobbiamo sapere quali sono gli appuntamenti delle persone che la gestiscono. Zuckerberg ha sempre parlato pubblicamente delle sue intenzioni. Così come il capo del consiglio di Facebook – il conservativo Peter Thiel. In gioventù scrisse un libro sfidando il multi culturalismo a Stanford, ed ora promuove una teoria chiamata Desiderio mimetico (Memetic Desire) che, tra altre cose positive, può sfruttare i gruppi sociali della popolazione per condizionare le loro necessità e intenzioni. (Sono un sostenitore di Thiel quando parla di startup – ma spesso dimentichiamo che la maggior parte della gente non sa cosa siano.)

Facebook va così oltre la misura che consente alle organizzazioni politiche di bloccare le tue comunicazioni. Basta che poche persone segnalino un articolo come offensivo che verrà rimosso dalla bacheca di tutti. E questa funzionalità viene spesso abusata. Censura economica e veloce.

Aggiornamento 2017: abbiamo potuto constatare come questo tipo di attività hanno influenzato le elezioni americane. Le bacheche erano spesso filtrate dai contenuti della posizione politica opposta, invece le notizie false si diffondevano facilmente perché i loro titoli rafforzano le nostre convinzioni e siamo felici di condividerle.

Tutto questo porta a pensare che sia sbagliato affidarsi a Facebook per comunicare con le persone che reputiamo importanti. Il tuo affidarti a Facebook significa che altri dovranno affidarsi ad esso per sapere di te.

È un circolo vizioso.

Di fatto danneggia le relazioni con molti dei tuoi amici perché tu sei convinto di essere in contatto con loro, ma in realtà non lo sei. Al limite sei a conoscenza di una versione filtrata dei tuoi amici. Queste relazioni svaniscono, mentre altre con persone che pubblicano articoli congeniali a Facebook prendono il loro posto.

Non solo Facebook vuole conoscere tutte le tue comunicazioni, le vogliono anche controllare.

Vendere i propri amici

Anche se puoi in qualche modo accettare queste condizioni, usando Facebook costringi i tuoi amici e familiari a farne parte. Anche quelli che non hanno un account, o usano nomi falsi.

Se hai mai usato la funzione di sincronizzazione dei contatti di Facebook (Facebook contact sync), o hai usato Facebook sul cellulare, Facebook ha prelevato la tua lista contatti. Nomi reali, numeri di telefono, indirizzi, email, tutto. Possono poi usare quelle informazioni per creare dei “profili ombra” delle persone che sai non essere registrate a Facebook. Persone che non hanno un account hanno riscontrato questo comportamento ricevendo email da Facebook contenenti informazioni personali che li riguardavano. Chi ha un account lo nota dal fatto che caricando un’immagine con delle persone non registrate se le trovano automaticamente taggate. Un mio amico non ha Facebook, ma siccome io ed alcuni altri amici abbiamo usato l’app sui nostri smartphone Facebook ha il suo nome ed alcune sue informazioni di contatto, e sa già chi sono i suoi amici perché ha il suo numero nelle loro rubriche e registro chiamate. Bastano un paio di immagini caricate con la sua faccia e, siccome possono riconoscerlo nelle foto, aggiungono informazioni sulla sua posizione al profilo ombra. Molte altre tecniche vengono applicate ai profili ombra, in primis possono accuratamente dedurre molte sue preferenze basandosi su similitudini statistiche con i suoi amici.

Quindi fondamentalmente abbiamo involontariamente venduto i nostri amici che volevano rimanere discreti. Facebook ci ha fregato.

Ma le fregature di Facebook vanno ben oltre.

La “privacy” non si applica a quello che fa Facebook

Come per i profili ombra delle persone, Facebook può dedurre molte altre informazioni su di te, come quello che leggi su internet o cosa fai con le app dopo che hai effettuato l’accesso con Facebook, o cosa c’è sull’estratto conto della tua carta di credito (maggiori informazioni in seguito). Si può definire un “mi piace ombra”. Questo gli consente di venderti a più inserzionisti.

C’è molta documentazione sulla raccolta di queste informazioni da parte di Facebook. La tecnica del “mi piace ombra” è l’applicazione di tecniche statistiche adottate dal database marketing. Se leggi abbastanza sull’argomento potrebbe anche piacerti. O qualcosa del genere. Queste tecniche si usano nel marketing già dagli anni ’80, e puoi facilmente impiegare studenti di statistica per farlo, ma ovviamente Facebook assume e ricerca i migliori e sono all’avanguardia nello sviluppo di intelligenza artificiale per questo scopo. In Europa Facebook è obbligata per legge a condividere con precisione quali informazioni possiede su di te – ma si rifiutano di farlo. Così è stata intentata una class-action contro l’azienda.

Permessi

Attraverso il labirinto delle ridefinizioni di termini come “informazioni”, “contenuti” e “dati”, stai consentendo a Facebook di raccogliere qualunque tipo di informazioni su di te per offrirle agli inserzionisti. Solo con il tuo consenso dicono, ma la definizione di “consenso” include l’utilizzo delle app e di chissà cosa altro.

Tu che pensavi che le notifiche di Farmville fossero semplicemente noiose… Ogni volta che ne hai vista una quel tuo amico stava divulgando informazioni tue ad una “terza parte”. Capisci come funziona? Tu dici a Facebook che un elemento è “solo per amici” ma i tuoi amici possono girare l’informazione ad un terzo. E la maggior parte delle app che usano sono di terze parti.

Quindi, in pratica, quello che tu hai impostato come condiviso con i “soli amici” non ha grande importanza. Già per il fatto di essere su Facebook ci sono molte altre informazioni su di te che vengono raccolte, combinate, condivise ed usate.

Loro dicono di “anonimizzare” questi dati, ma in realtà non ci vuole molto per “deanonimizzare” le informazioni. Molte informazioni anonime come cosa hai scritto e quando, foto di te, la tua posizione ad una determinata ora, sono sufficienti per un gran numero di aziende per ricollegarle a te – e rivenderle di nuovo. (Per questo non ha grande importanza se usi un nome finto su Facebook, le tue informazioni sono come un’impronta digitale e sono facilmente riconducibili al tuo nome reale).

Ciliegina sulla torta, tutte le app di Facebook hanno accesso a tutte le tue informazioni – con il tuo nome e tutto il resto. E anche se non usi nessuna di queste app, lo farà probabilmente qualche tuo amico. Quando i tuoi amici usano queste app condividono le tue informazioni per te. C’è un’industria che gira su tutto questo.

Alcune cose HANNO degli switch per disattivarle, ma è possibile che sia solo temporaneo visto che, come ha fatto in passato, Facebook potrebbe riattivarle senza nemmeno avvisarti. Quando Facebook è nata (e probabilmente quando tu ci sei entrato) era un posto sicuro dove condividere qualcosa esclusivamente con i tuoi amici. Era la loro promessa più grande. Nel tempo hanno gradualmente portato le impostazioni predefinite di privacy a pubbliche, così che se tu volevi mantenere l’uso per una cerchia ristretta di amici dovevi manualmente districarti in centinaia di impostazioni in diverse pagine nascoste qua e la. Poi hanno iniziato a rimuovere queste impostazioni, forzando la condivisione pubblica senza scelta.

Perché ti stai ancora prendendo a pugni da solo? 🙂

Vendere il tuo appoggio senza il tuo consenso

Sicuramente avrai notato che gli annunci di Facebook hanno l’approvazione dei tuoi amici. In pratica Facebook consente agli inserzionisti di usarti come promoter, ma tu non hai nessun controllo su queste azioni. E non è limitato a quando hai effettivamente cliccato mi piace. Ci sono stati casi di vegetariani a cui è stato attribuito un sostegno a McDonalds, così come donne felicemente sposate che avrebbero messo il loro mi piace a siti di incontri, e persino un adolescente che promuoveva un sex club alla sua stessa madre!

Questi casi vennero a galla perché così eclatanti, e le persone se ne resero palesemente conto. Ma nella maggior parte delle volte questo non avviene, e la gente pensa che i mi piace siano reali. Ed è ancora più preoccupante perché Facebook viene usata pesantemente per pubblicità politiche, così come di prodotti. La gente sa che io ho raccolto soldi per bambini malati di cancro in passato, quindi potrebbero non essere sorpresi del fatto che io possa appoggiare un programma di aiuto di bambini in africa promosso da una associazione cristiana. Ma io supporto solo progetti che non hanno affiliazioni religiose, perché è risaputo che riservino maggiore attenzione a chi ha intenzione di convertirsi. Peggio ancora, alcuni potrebbero presumere qualcosa sulle mie credenze religiose basate su questi falsi mi piace. Non fatemi nemmeno iniziare a parlare di tutte le banalità sulle startup che non sopporto!

Abusare della fiducia dei tuoi amici in te

Noi non possiamo nemmeno immaginare se il nostro sostegno è stato usato per vendere cianfrusaglie. Non voglio pensare a mia madre che butta via i suoi soldi in qualcosa che crede io possa apprezzare, o il finanziatore della mia startup che vede pubblicità di prodotti inutili con la mia faccia sotto.

Usare Facebook significa vederlo succedere continuamente. Gli inserzionisti possono acquistare il tuo sostegno su Facebook e le tue informazioni da fornitori di dati di terze parti. Tu non potrai mai venire a saperlo, e non puoi nemmeno evitarlo.

Le ultime modifiche alla privacy

Ora vorrei spiegare perché le ultime modifiche alla privacy rendono le cose ancora peggiori, ed ancora più fuori controllo se rimani su Facebook.

Facebook sta richiedendo di tracciare quello che acquisti, e le tue informazioni finanziarie come conto corrente e numeri di carte di credito. Hai già accettato di condividere questi dati nei nuovi termini di servizio. Ed hanno già iniziato a condividere i dati con Mastercard. In pratica il fatto che tu resti su Facebook è per loro il “permesso” per fare affari con ogni tipo di banca ed istituzione finanziaria ed ottenere le tue informazioni da loro. Li tratteranno come anonimi, ma è come quando fanno in modo che i tuoi amici rivelino informazioni su di te ad aziende esterne tramite le app, creano stratagemmi di questo tipo anche in questi casi.

Facebook è inoltre molto insistente nel tracciare la tua posizione tramite il GPS del telefono, sempre ed ovunque. In questo modo possono sapere con chi passi il tuo tempo. Possono conoscere le tue abitudini, sapere quando ti darai malato al lavoro ma poi sarai a giocare a bowling. “A Marco piace andare al bowling di Erba alle due di pomeriggio”. Potranno sapere se entrerai a far parte di un gruppo di cura delle dipendenze, o se vai da uno psichiatra, o da una dominatrice. Sapranno quante volte sei stato dal dottore o in ospedale, e potranno condividere questi dati con potenziali agenzie assicurative o datori di lavoro. Sapranno quando starai cercando lavoro con discrezione, e potrebbero rivelare il tuo interesse per siti di ricerca lavoro con i tuoi amici e colleghi, di fatto smascherandoti.

Potranno sapere tutto quello che rivela la tua posizione, e lo faranno monetizzare in qualunque modo.

E potranno farlo anche per il passato. Se rimani su Facebook oltre il 30 gennaio (2015, ndR) nulla potrà evitare che accedano al tuo storico di posizioni e transazioni. Partendo da quando i tuoi amici hanno fatto check-in con te, dalle posizioni delle foto che hai caricato. E vedranno lo storico dei tuoi pagamenti – quella medicina che hai preso cinque anni fa sarà aggiunta alle informazioni e usata come più opportuno per Facebook. Le informazioni verranno vendute e rivendute, e potenzialmente usate contro di te. Potranno essere condivise con governi e liberamente messe a disposizione di aziende esterne che non fanno altro che vendere informazioni, eliminando irreversibilmente la tua privacy.

È irreversibile da ora

Dati di posizione e finanziari non sono solo sensibili, ma consentono a terze parti di de-anonimizzare le informazioni su di te. Con questa possibilità le aziende possono raccogliere molte informazioni su di te, incluse alcune elaborate che non hai mai rivelato. In una situazione simile anche Facebook stessa avrebbe difficoltà a mantenere la riservatezza dei suoi dati – ma probabilmente non gliene importerebbe.

Questa situazione non ha precedenti, e come non avresti mai immaginato nel 2009 quando ti sei iscritto a Facebook che sarebbero arrivati fino a qui, è troppo complicato immaginare cosa potrebbero fare in futuro con tutto questo potere.

È una semplice conseguenza del loro modello di business. Facebook ti vende, ed è l’unico modo con cui fanno soldi. E sono sotto pressione da parte dei loro investitori per farne ancora di più.

Come puoi reagire? Facebook ti da due opzioni: accettare la situazione, oppure scendere dal treno.

A dirla tutta questo treno sta diventando rumoroso, noioso ed anche un po’ puzzolente, no? E il biglietto sta diventando un po’ costoso. E a ben vedere, non so nemmeno se stia andando nella giusta direzione…

Come uscire da questo casino

Stando ad una dichiarazione della FTC (associazione di consumatori americana, NdR), dopo una causa intentata dallo stato americano contro Facebook per le sue pratiche contro la privacy, Facebook “deve inibire a chiunque l’accesso alle informazioni di un utente dopo 30 giorni che lo stesso ha eliminato il suo account“.

Ci sono diverse interpretazioni in merito a questa dichiarazione. Alcuni dicono che devi cancellare ogni singolo post, altri dicono di eliminare semplicemente il tuo account, altri dicono che Facebook conserverà comunque le tue informazioni – tutto quello che puoi fare è evitare di fornirgliene di nuove. E poi ci sono le società con cui lavora Facebook che rivendono le informazioni, che hanno già le tue.

Quindi cancellare il tuo account Facebook (non disattivarlo) è necessario per interrompere questo ciclo, e ci sono altri passi da fare per tentare di contenere il danno.

Preparazione (opzionale)

  1. Usa la funzione di Facebook download delle mie informazioni
  2. Preleva le tue foto. Io ho usato questa applicazione android, siccome gli strumenti di Facebook non ti consentono di scaricare tutte le foto, o comunque non in alta risoluzione. (ho anche scaricato la lista dei miei amici semplicemente facendo scorrere la pagina fino in fondo e facendo File > Salva nel browser. Sinceramente non mi è mai servito questo file – guarda caso non mi serve un computer per sapere chi sono i miei amici).
  3. Se vuoi essere super cautelativo elimina tutti i tuoi post di Facebook con questo script Javascript. È necessario secondo alcune interpretazioni in merito a cosa conserverebbe Facebook dalla cancellazione del tuo account.
  4. Quindi rimangono le app che hai installato. Questa è una delle scappatoie preferite di Facebook perché dicono di non poter controllare cosa fanno le app con i tuoi dati, una volta che glieli consegnano. Così ho salvato l’elenco delle app dalla pagina delle impostazioni, e le ho rimosse una ad una. Ognuna di esse ha una sua politica della privacy, e la maggior parte sono una causa persa dichiarando accesso illimitato ai dati, quindi semplicemente le elimino e vado avanti.

Eliminazione del tuo account

Cancella il tuo account. Non farti forviare da Facebook che cercherà di fartelo semplicemente disattivare.

Ulteriori precauzioni

Facebook potrebbe comunque tenere traccia di te usando i “profili ombra” visti prima, ma questo può essere evitato.

Per farlo io uso Firefox con la modalità Tracking Protection. Qui viene spiegato in dettaglio come fare. Attenzione che come detto sopra vieni tracciato anche se non hai un account Facebook.

Se non usi Firefox, la Electronic Frontier Foundation (EFF) ha messo a disposizione un plugin per i browser chiamato Privacy Badger (e già che ci siamo hanno fatto anche un altro plugin che sceglie automaticamente la connessione più sicura, rendendo più complicata l’analisi delle tue navigazioni da parte di alcune aziende).

 

Rimangono quindi le informazioni in mano ai data broker. Puoi richiedere la rimozione di questi dati.

Cosa può rimpiazzare Facebook?

Aggiornamento 2017: all’inizio ho provato un po’ di alternative a Facebook. Sentivo la necessità di trovare un social network alternativo come Diaspora, ma email e telefono si sono rivelati la soluzione migliore! Dopo un mese fuori da Facebook non sentivo più la necessità di un sostituto, la telefonata mi era diventata sufficiente. Tutti hanno già un telefono, e spesso ci dimentichiamo quanto sia comodo e semplice da utilizzare. Ho visto meno foto, ma ho parlato con le persone. Più di recente ci siamo ritrovati in una grande stanza a parlare.

Per la comunicazione diretta raccomando Signal (anche in sostituzione a Whatsapp). Puoi fare telefonate cifrate, messaggiare e scambiarti immagini, e pochissime informazioni sono memorizzate sui loro server. È meglio di Facebook perché più immediato e personale (ma siccome sono anche loro una società privata non c’è motivo di fidarsi ciecamente, potrebbero essere acquistati e cedere alle stesse pressioni commerciali).

Telegram è un’altra società privata, ma non cifra i messaggi di default (in realtà sia Telegram che Whatsapp lo fanno da un bel po’, ma anche su questo non c’è mai la sicurezza al 100% NdR). Ma è installata da più persone quindi è più facile trovarci amici con cui messaggiare.

Nel lungo termine la mia speranza è la diffusione di Tox. Quando sarà pronta per la diffusione di massa sarà la prima piattaforma di messaggistica completamente cifrata e peer to peer, quindi nessuna compagnia privata potrà mettere mano ai messaggi.

Un’idea

Sto pensando ad una applicazione gratuita per cellulari che mi consente di scattare una foto o fare un piccolo commento e condividerlo con una lista ristretta di persone via email, come ad esempio amici stretti o famigliari. La stessa comodità della condivisione via Facebook, senza il costo della privacy. Cosa ne pensi? Potrebbe interessarti partecipare? In caso iscriviti agli aggiornamenti sulla pagina del progetto. Se vuoi collaborare, contattami.

Se hai altre idee o suggerimenti mettiti in contatto. Questo è quello che sento un passaggio responsabile per evitare che io, la mia famiglia ed i miei amici veniamo privati della nostra libertà, o che le nostre relazioni personali possano essere messe in difficoltà.

Ricordati che non è semplicemente un problema tecnico. Restando su Facebook stai garantendo il tuo permesso per raccogliere ed usare informazioni su di te, senza che tu stia nemmeno usando internet. E restando un utente registrato, le informazioni che raccolgono vengono usate per creare modelli su i tuoi amici e famigliari, anche quelli che hanno scelto di uscire.

Internet è libero e gratuito, ma questo non significa che dobbiamo accettare di essere spiati

Ultima considerazione: il mondo è pieno di gente che dice “non succederà mai”, e quando poi succede passano a dire “non ci possiamo fare niente”. Invece c’è. Internet è stato decentralizzato per cinquanta anni, ed è pieno di possibilità, per sua concezione, che ci consentono di mantenere la privacy. Dobbiamo poter dire la nostra sul mondo che vogliamo vivere – se prendiamo le nostre iniziative. E possiamo aiutare gli altri a capire, in modo da consentire scelte più consapevoli ed informate.

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Fonti

Una nota sulla qualità di queste fonti: ho cercato di trovare riferimenti dai siti più rinomati, con diversi orientamenti politici. Sono meno tecnici di altri, ma in qualità di testate giornalistiche dovrebbero essere più rigorosi nella verifica delle informazioni di un semplice blog. Per informazioni più tecniche il più credibile è The Register, mentre Techcrunch è notoriamente inaffidabile nel riscontro dei fatti. Ho comunque incluso alcuni dei loro articoli perché sono molto bravi nelle spiegazioni.

(Gli articoli sono in lingua inglese, ho tradotto solo il titolo NdR)

  • I mi piace di Facebook rivelano informazioni personali sensibili eff.org
  • Tratti privati e attributi sono deducibili dalle tracce digitali del comportamento umano pnas.org table of top likes
  • Le nuove politiche di Facebook consentono la vendita della tua faccia e di quello che trasmette forbes.com
  • Tu sei quello che ti piace su Facebook washingtonpost.com
  • Critiche a Facebook – Wikipedia l’enciclopedia libera en.wikipedia.org
  • Facebook di Richard Stallman stallman.org
  • La forzatura verso Messenger huffingtonpost.com
  • Permessi telegraph.co.uk
  • WhatsApp hackread
  • Europa vs Facebook irishtimes.com
  • slate.com
  • europe-v-facebook.org
  • La condivisione delle informazioni di Facebook ha creato il sito Zoosk.com per incontri per donne sposate cbc.ca
  • La piaga delle caselle @facebook.com intasa le rubriche telefoniche arstechnica.com
  • Facebook conosce i tuoi amici – anche se non sono su Facebook spectrum.ieee.org
  • Facebook ora vuole spiare gli utenti Android efytimes.com
  • Facebook aggiunge un fastidioso pulsante “chiedi” alle pagine di profilo arstechnica.com
  • Uno studio rivela che gli utenti Facebook rivelano segreti intimi senza volerlo theguardian.com
  • Facebook’s Generation Y nightmare theguardian.com
  • Le nuove regole di privacy di Facebook aprono la strada a condivisione pagamenti e annunci geolocalizzati recode.net
  • Il governo Danese indaga sulla politica di privacy di Facebook bits.blogs.nytimes.com
  • Facebook sfoltisce la sua politica sulla privacy, preparando la strada per annunci geolocalizzati geekwire.com
  • Lo stalkeraggio su Facebook è molto più semplice di quello che pensi spectrum.ieee.org
  • Milioni di dollari andranno ai gruppi di difesa della privacy dopo l’accordo con Facebook wired.com
  • Facebook ricicla i tuoi mi piace per promuovere cose che tu non hai mai visto ai tuoi amici forbes.com
  • Facebook danneggia la tua reputazione con post subdoli? zdnet.com
  • Nemmeno Google sarà qui in eterno, per non parlare di Facebook theguardian.com
  • Facebook ristruttura le preferenze utente dailyemerald.com
  • La privacy di Facebook: uno sconvolgente groviglio di opzioni nytimes.com
  • Personalizzazione corrotta blogs.law.harvard.edu
  • Facebook non è tuo amico theguardian.com
  • Facebook viola le leggi tedesche dw.de
  • Da Berlino: ogni utente può decidere cosa deve sapere Facebook spiegel.de
  • Domande e risposte: le modifiche alla privacy di Facebook bbc.co.uk
  • I famosi voltafaccia di Facebook pcworld.com
  • Niente morte, nitente tasse newyorker.com
  • Facebook censura la satira politica dopo le lamentele di JobCentre Plus tompride.wordpress.com
  • Perché i mi piace dicono più di quello che puoi immaginare tedtranscripts.blogspot.com
  • Con amici come questi… La politica delle persone a capo di Facebook secondo Tom Hodgkinson theguardian.com
  • Facebook deve affrontare una causa per aver analizzato i messaggi degli utenti recode.net
  • Come ha fatto la catena Target a scoprire che una ragazza era incinta prima di suo padre forbes.com
  • La guerra dei computer è la differenza tra utopia e distopia boingboing.net
  • Non preoccuparti di vendere la tua privacy a Facebook, l’ho già fatto io per te jasonlefkowitz.net
  • Il mi piace nascosto di Facebook non è utile agli sviluppatori, ma solo a Facebook stessa techcrunch.com
  • L’accesso ai dati Facebook da parte di Mastercard theage.com.au
  • Tre transazioni possono rivelare la tua identità pcworld.idg.com.au
  • Guara chi sta curiosando sulla tua pagina Facebook: la tua assicurazione! insure.com
  • Il progetto Prism di NSA attinge da Apple, Google ed altri theguardian.com
  • Tutto quello che sappiamo su quello che i data broker sanno di te propublica.org
  • Come seguire la posizione di qualcuno usando Facebook Messenger Trip Wire
  • Cosa rivelano i tuoi amici online sulla tua posizione New Scientist
  • Attivare la protezione anti tracciamento su Firefox per caricare le pagine fino al 44% più velocemente Lifehacker

Altri collegamenti (in italiano)

Mi permetto di aggiungere altri collegamenti interessanti:

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